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  • Immagine del redattoreMangiare in Viaggio

Le Moulin de la Galette tra ieri e oggi

Nonostante oramai conosca Parigi da un bel po' di anni, certi luoghi mi hanno sempre comunicato un senso estremo di simbiosi. Ho sempre avvertito la profonda necessità di scrutare cosa avvenisse in certi locali icona passati alla storia per via dei personaggi che li hanno frequentati.

Le Moulin de la Galette è certamente una di quelle mete segnate sul taccuino. Era uno dei fulcri della Belle Epoque, frequentato dalla borghesia, dalle dame e dai notabili del tempo.

Renoir ebbe modo di scattarne un'istantanea nel celeberrimo Bal au mulin de la Galette.

Oggi, quel luogo esiste ancora.


Visto da fuori è stupendo: si tratta di uno dei pochi mulini a vento dell'epoca rimasto in piedi a Parigi. L'ho sempre cercato, ma spesso si girava la città in gruppo, per cui, in fin dei conti, di norma si optava per la più facile visita al Sacre Coeur o alla piazzetta degli artisti, in quel di Montmartre.

Quando ho avuto la possibilità, siccome ero in viaggio da solo, ho girato parecchio ed ho finalmente scovato i passaggi giusti tra le stradine del quartiere per poi, finalmente, giungere a destinazione e vedermelo comparire di fronte come per magia. Era sera, era illuminato, era fantastico. Son rimasto parecchio tempo ad ammirarlo.

Poi, timidamente, ho provato ad avvicinarmi. Non è del tutto scontato che si riesca ad entrare: all'ingresso vi è un concierge. Non ho ben chiaro quale tipo di valutazioni faccia, ma ciononostante son riuscito ad entrare.

La prima volta credo che fosse a febbraio del 2019. Decisi di entrare per un aperitivo. Ricordo che mi servirono un buon Campari Spritz portandomi al tavolo, per accompagnarlo, anche delle tartine al burro.


Ci tornai a novembre del medesimo anno poiché la sera nella quale avevo consumato l'aperitivo avevo notato la spettacolare preparazione della Crêpe Suzette flambe.

Così, per l'appunto, tornai con la malcelata intenzione di puntare dritto sul dolce. In realtà profittai di un menù turistico tutto compreso, posto che capitai proprio in orario giusto per scegliere quel menu. In tale circostanza, ricordo di aver mangiato una tartare di bue rosso, molto buona. Non ho fotografie e mi dispiace.

La sala era piena e la frequentazione molto buona: belle persone e poco rumore. Alle pareti erano appesi anche dipinti richiamanti i fasti del loro mitico giardino.


In definitiva, anche se molti hanno avuto da ridire per ciò che concerne la preparazione - a tal proposito, vi suggerisco di leggere gli insulti che mi son giunti come commento al video pubblicato sulla pagina facebook!! :-D - io ho apprezzato molto la Crêpe che, per mia fortuna, non veniva caramellata troppo! (Questione di gusti, s'intende!)

Ho mangiato bene e gustato soprattutto il luogo. Consiglio vivamente di fare una gita sia perché il posto vale più di una fotografia, sia perché nell'aria, nonostante il rinnovo totale dei locali, trasuda il carattere di ciò che fu e che ancora si affaccia tra i tavolini, i separè, le sedie ed i muri riportati al rustico.

Una bella serata. Prenotate per tempo.


(Qui di seguito la Crêpe e il bicchiere di vin brulè da asporto, che aiuta a digerire anche con temperature abbastanza rigide!)

 
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